Francia:
Luglio 2002
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Anche quest’anno abbiamo scelto la Francia come zona da girare con la nostra TA per le vacanze estive: è stata una scelta che ha privilegiato la garanzia di strade buone e correttezza di guida altrui…per quanto riguarda i paesaggi…non c’era che la difficoltà di scelta dato che i nostri “giri lunghi” su due ruote sono appena all’inizio. La TA era stata appena tagliandata, gommata e riassettata con l’abbassamento delle forcelle e il cambio dell’olio degli ammortizzatori anteriori per aumentare la “pesantezza” dell’anteriore e la conseguente migliore stabilità. Bagaglio: tre valigie rigide e il porta cartina (quello iper sottile) da serbatoio. Attrezzi vari, spago, scottex, mollette da bucato e sapone liquido nel vano sottosella. Pantaloni con protezioni in pelle e giubbotto estivo indossati mentre un paio di pantaloni estivi, (sempre con protezioni) nel bauletto. Ognuno di noi aveva il suo bauletto con scarpe di ricambio due pantaloni , 4 magliette a maniche corte, una a maniche lunghe, maglia, pigiama, calzini e mutande. Nel bauletto centrale: tutte da acqua , guanti impermeabili, pile, cartine e guide, macchina fotografica, carica batteria del cellulare. I giorno - 18 luglio Sveglia all’alba e partenza alle 5.30 per fare il tratto italiano tutto di autostrada Pistoia, Viareggio, Genova, Savona, poi verso Cuneo, Fossano. Il traffico è rado e fa fresco, in alcuni degli ultimi tratti entriamo letteralmente nelle nuvole e rasentiamo la pioggia. La moto canta sull’asfalto, solitaria. Usciti imbocchiamo, con alcune stradine fuori programma la Val Varaita e ci dirigiamo verso il Colle dell’Agnello (2748m). Nel versante italiano vicino al confine mangiamo ma non riusciamo a trovare una stanza matrimoniale per la notte nonostante la gentilezza dei paesani dello stupendo paesino di Pontechianale, le strutture alberghiere della zona sono ormai in piena decadenza. Decidiamo di andare oltre anche se la cima delle montagne è avvolta dalle nubi. In effetti le nubi non si diradano man mano che ci inerpichiamo sulla stretta striscia che ci porta su, in cima…Ogni tanto un ciclista , due impavidi…Poi la visibilità diventa nulla, vediamo a mal pena la ruota davanti della moto, forse è meglio così…In cima tutto è ovattato, anche il “chiccaio” segno del limite delle due frontiere è avvolto nella fredda nebbia, ci fermiamo solo un attimo, tutto sembra irreale, andiamo , avanti, giù…tre tornanti e si aprono le vallate assolate e animate da turisti del versante francese. Al primo paesino, Aiguilles, cerchiamo un Logis e ci fermiamo. Il temporale che ci ha minacciato e rincorsi tutto il giorno si avvicina e, quando noi ormai siamo al coperto, finalmente si sfoga con grande forza. Siamo meno stanchi dell’altra volta, forse abbiamo fatto qualche sosta in più ma sicuramente Gipsy è molto più stabile con il nuovo assetto. KM 445 II giorno -19 luglio Giornata soleggiata, tersa. Chateau Queyras, paesino medioevale arroccato fra un burrone, il fiume e rocce scavate per far passare la strada, prati e pascoli poi la strada inizia a inerpicarsi e a restringersi, vegetazione da alta montagna e ci ritroviamo ad ammirare un paesaggio lunare, spoglio al Casse Deserte, continuiamo e siamo al Col D’Izoard 2360m, scendiamo verso Briancon (città troppo grossa per i nostri gusti) che solo sfioriamo per dirigerci verso il Col Du Lautaret e i suoi ghiacciai perenni, 2058m. E’ un susseguirsi di gallerie scavate in curva, nella roccia, su strada pessima ma fortunatamente poco frequentata. Improvvisamente, dopo l’ennesimo tornante, ci rapisce una macchia di “turchese” intenso: è il lago di “ghiaccio” di B.ge du Chambon, poco prima di Grenoble. Ci dirigiamo verso Bourg en Bresse, e dal fresco (12°) passiamo al traffico e al caldo torrido (45°)... Sfiniti ci fermiamo al paesino successivo, Polliat, al Logis di zona per la notte. Il ristorante sarà una delle rivelazioni di questa vacanza. Per gli appassionati di TA, in sosta a un semaforo abbiamo scoperto che la polizia di Bourg en Bresse va in moto su TA, vecchio modello, bianche e blu…KM 304 III giorno - 20 luglio Polliat, Macon, Cluny . Quest’ultima è stata una rivelazione. Piccola, rilassata, ricca di storia ma viva e poco turistica. Autun, Chateau Chinon, borghi medioevali e poi attraverso la foresta del Morvan per distese immense di grano e girasoli,inconrti con rapaci sui covoni o con due faine cucciolo che lottavano mordendosi al collo sul ciglio della strada... Bourges, Vierzon, Romantin, Amboise. Purtroppo era sabato e abbiamo faticato non poco per trovare un “riparo” per la notte , dopo l’ennesima richiesta, anche non Logis, anche a 4 stelle, ce l’abbiamo fatta all’imbrunire, fuori Amboise in direzione Tours. KM441 IV giorno -21 luglio Consci delle difficoltà di trovare alloggio in zona , telefoniamo e troviamo un Logis più vicino al centro, lasciamo le borse laterali e partiamo per un giro in direzione del Castello di Villandry, costeggiando la Loira. Scopriamo a nostre spese che i ponti che attraversano non sono poi così numerosi e con una “piccola” deviazione di 60 km sui 30 che avremmo dovuto percorrere arriviamo a destinazione. Nei pressi di Tour ci sorprendono le case scavate nella roccia: sono abitazioni primitive usate di generazione in generazione fino ai giorni nostri…ora si vedono vetri lucidi, infissi e tendine…Sarà per il clima torrido o per l’idea sbagliata che mi ero fatta della zona ma non sono stata colpita in modo particolare dal “fascino” dei castelli della Loira. Villandry ha un giardino senza paragoni, ma in realtà è moderno, una ricostruzione di un appassionato degli anni ’20. Abbiamo visitato anche il castello di Amboise e la residenza dove è vissuto gli ultimi ani della sua vita Leonardo da Vinci: mi ha fatto quasi tenerezza, conoscendo bene Vinci, il rivedere dalle finestre di questo castello paesaggio, ricostruiti, in odore di Toscana. KM 116 V giorno -22 luglio Da Amboise verso la Bretagna per stradine secondarie. Chateau Renault, Segre, Chateaubriant, Guer, Ploermel alle porte della Foresta di Paimpont e i segreti della nascita del mito di Re Artù.Grandi distese di grano, mais e girasoli; mucche bianche, frisone , boschi e acquitrini. Ploermel è un paese medioevale con cattedrale con soffitti a vela in legno e navata curva. Sparsi per le vie ricordi medieovali, come le due case, una in fronte all’altra, su una stretta via del 1560 ancora intatte. Ci fermiamo al Logis di zona per le due notti successive. KM 310 VI giorno -23 luglio Lasciamo le borse laterali e partiamo in direzione della Costa Atlantica e di Carnac: è nuvoloso, coperto con sprazzi di sole ma temperatura intorno ai 14°- 18°C. Ploermel, Vannes per superstrada, tentiamo di fare un po’ di strade bianche sulla costa ma ci rendiamo subito conto che così è impossibile andare in una vera direzione…Auray e finalmente Carnac. Non è descrivibile l’atmosfera irreale che si respira. Con l’aiuto della cartina cerchiamo il primo Menhir o Dolmen ma troviamo solo una collina che sovrasta il paesino…poi leggiamo e… non è una collina ma qualcosa fatto nella preistoria dagli uomini… ci si aprono gli occhi e da ogni dove spuntano distese di “sassi”, anche agli incroci, ai semafori…Rimaniamo senza parole osservando la distesa dei 1056 Menhir allineati in un campo, poi giriamo per una stradina e ci troviamo, dentro a un bosco, in uno spiazzo con un’altra struttura enorme mezza alla luce del sole , mezza sotterranea. Ci dirigiamo verso la Penisola di Quiberon, all’inizio è stretta e ventosa poi si allarga a distese selvagge... Dopo Quiberon, verso La Costa Selvaggia, ci fermammo a vedere il mare agitato e a mangiare un piatto di “frutti di mare assortiti” in una piccola costruzione a pochi metri dal mare. Una rivelazione e una emozione vera per lo spirito, gli occhi e… lo stomaco. Ritornati a Polermel nel pomeriggio ci dirigiamo verso la Foresta di re Artù: rimaniamo affascinati dal Castello di Trecesson, con tanto di fossato con acqua, ma è privato ed abitato… Proseguiamo in una sorta di caccia al tesoro, le indicazioni sono poche ma saltano fuori al momento giusto, come e strano il fatto che tutto sembra deserto mentre se ci fermiamo compaiono dal nulla gruppetti di persone come a noi a “caccia” di emozioni antiche reali o immaginarie. Troviamo così anche la Tomba del Gigante, vagando per sentieri e campi, un po’ in moto, un po’ a piedi mentre la temperatura si è alzata ben oltre i 30°C. E’ un Menhir preistorico gigantesco riutilizzato, stendendolo, come tomba nell’Età del bronzo. Attraversiamo foreste buie e fredde e arriviamo alla Tomba di Mago Merlino, alla Fonte dell’Eterna Giovinezza di Fata Morgana… L’atmosfera è strana. La Tomba non sono altro che due frammenti di pietre preistoriche, forse di una sepoltura che purtroppo è stata distrutta a fine ‘800, la Fonte è prosciugata ma sono reali i simboli e le “offerte” disseminate in questi luoghi da persone dei nostri tempi… Ritorniamo, ormai all’imbrunire verso Ploermel attraverso altre stradine così poco frequentate da stupire e stupirci a nostra volta con lo sguardo fisso negli occhi a una lontra o castoro che si beava in uno stagno. KM 280 VII giorno -24 luglio Pointe du Raz, il punto più estremo, più a Ovest, della costa francese. Tempo brutto, minaccia di pioggia, temperatura intorno ai 20°C. Pascoli alti con mucche e boschi poi la costa alta e scoscesa. Ploermel, Josselin, Pontivy, Quimper, e poi lungo la costa, Penmarch, Pont L’Abbe e Plouhinec e la zona protetta di Pointe du Raz col sole e la brughiera di erica in fiore. Cercando il Logis di zona per scaricare la moto ci ritroviamo alla Baia dei Trapassati: per arrivarci stretti tornati, poi paludi una lingua di terra con solo il nostro Hotel e davanti ad esso solo il Mare con le sue maree dai movimenti esagerati. Lasciamo tutto e andiamo a girarci ben bene la zona dei fari di Pointe du Raz, zona turistica ma dal fascino, soprattutto in questa stagione in cui tutto è fiorito, indubbio. Riprendendo la moto andiamo anche a fare due passi al faro successivo… poi si rientra alla Baia dei Trapassati . Dopo cena giro con la bassa marea, nebbia e i gabbiani che urlano. Sembra di essere al di fuori di ogni dimensione. KM 253 VIII giorno -25 luglio Il risveglio è in una atmosfera ancora più surreale del tramonto: siamo dentro a una densa e umida foschia, non c’è anima viva in giro. Solo i gabbiani si ricorrono e nuovamente il mare è dove non ci aspettiamo di vederlo. Spioviggina, facciamo i bagagli e ripartiamo in direzione dell’interno. La foschia si trasforma in pioggerellina, ci mettiamo le tute a malincuore… Non incontriamo nessuno per strada nonostante siano le 9.30 di mattino, sembra sera. All’improvviso intravediamo delle lunghe “gambe” bianche, di cemento, nessun rumore poi ci accorgiamo che stiamo attraversando un campo di installazioni eoliche gigantesche, ne contiamo almeno 5 o 6, a tre pale identiche, altissime, immobili. Chateulin, Pleyben, Carhaix e pranzo sul lunghissimo Lago di Guereland ( si distende per più di 16 km) alle pendici della Foresta di Quenecan. Ci avviciniamo troppo a Rennes ma con un po’ di fortuna riprendiamo le nostre “stradine”. St.Jacques, Chateaugiron, pascoli, boschi , mucche e stradine… Sosta per la notte a Chateau Giron al Logis di zona sulle sponde della Maienna, proprio di fronte alla chiusa. Dopo cena passeggiata lungo fiume con anatre, airone e latrato di branco di cani rinchiusi in lontana. KM 393 IX giorno -26 luglio Chateau Gontier, Sable sur Sarthe, Economy, Le Grand Luce, St.Calais, Orleans (troppo grande per visitarla anche solo di sfuggita). Seguiamo il letto della Loira sulla riva opposta all’andata, Chateneuf, Gien, Briare, Cosne sur Loire. Nuovamente i paesaggi acquistano un fascino e una personalità: ritorniamo verso la Borgogna che all’andata abbiamo solo attraversato velocemente e il destino vuole che, non trovando Logis in zona , proseguiamo più del dovuto o meglio del pensato… Alla fine, stanchi e indolenziti ci fermiamo a Vezelay, borgo medioevale vicino ad Avalon dentro al Parco Riserva Naturale del Morvan. Sono le 19.30 quando ci stendiamo finalmente sul lettone, nella stupenda stanza nel sottotetto del Logis che si affaccia al cuore medioevale di Vezelay. Il suo fascino ci rapisce subito, costringendoci a fare un giro per le viuzze strette e nella penombra dopocena anche se stanchi. KM 412 X giorno - 27 luglio Fatta colazione andiamo ad esplorare il paese alla luce del giorno e rimaniamo definitivamente rapiti. Fuori dal tempo, pochi turisti, non sono turisti ma in realtà scopriamo che questo è un luogo di culto mistico e pellegrinaggio, nella cattedrale c’è una reliquia, da qui è stata dichiarata la terza crociata, la chiesa originaria, più antica ha subito terremoti, battaglie ed incendi ma, stranamente, qui regna la pace. Il paese è vissuto, tutto è impregnato di storia ma c’è vita, si sente cantare o parlare. Si sta bene ma allo stesso tempo ci si sente davvero piccoli. Ripartiamo per Avallon ma anche se anche questo è un borgo medioevale, con tanto di mega mercato stagionale delle pulci, stiamo ancora assaporando l’emozioni legate a Vezelay, preferiamo così andare oltre. Attraversiamo tutto il Parco del Morvan, 60 km di boschi e pascoli,arriviamo di nuovo a Cluny, questa volta più animata, invasa dai cavalli per una gara o esposizione equestre… poi tutto scorre, i paesaggi ci sembrano quasi insipidi, siamo nuovamente a Bourg en Bresse, la passiamo in direzione di Grenoble. Dopo una cinquantina di Km ci fermiamo a Morestel, nel Logis di zona, per la notte. Per la passeggiata serale il centro medioevale è deserto solo tre o quattro tipi un po’ strani si aggirano, il respiro di una civetta ci manda a dormire, dopo la mega pappata al ristorante dell’hotel: il cuoco scopriamo è uno dei migliori di Francia… KM 353 XI giorno - 28 luglio Si continua il rientro sulle strade dell’andata. Vogliamo ripassare dall’Agnello anche al ritorno per poter evitare il più possibile il traffico locale sulle strade statali italiane in modo di non arrivare “cotti” all’inizio del tratto autostradale finale. Voiron, Grenoble, Vizille, Briancon attraverso la pessima strada (nel senso di fondo stradale sconnesso) che porta al Col du Lautaret con troppe “macchine e motociclisti della domenica”, sosta pranzo e proseguiamo per la valle del Queyras e il Col d’Izoard con la sua strada meno frequentata e in migliori condizioni. Dopo Chateau Queyras iniziamo a salire e ci fermiamo all’ultimo Logis in territorio francese in un piccolo borgo sulla strada che va verso S.Veran. Passeggiata pomeridiana a piedi nei dintorni. KM 231 XII giorno - 29 luglio Ormai si sente l’odore di casa e della fine della vacanza. Ci sentiamo strani, sospesi fra opposti desideri, ormai ci sembra normale fare la colazione, i bagagli e ripartire con Gipsy, fare delle soste e fermarci la sera, scaricare le tre borse e aprirle, farci un bagno cenare… e ricominciare di nuovo così un altro giorno. Siamo partiti senza sapere esattamente dove saremmo arrivati e i luoghi che avremmo visto, ne sapevamo quando saremo tornati… E’ freddo, giornata di sole splendido, dopo l’unica sveglia della vacanza alle 7.30, alle 8.30 stiamo già salendo i tornanti… 12°C, l’aria è tersa, i fischi delle marmotte ci danno il buongiorno e l’arrivederci alla “prossima”, sono tante, davvero tante di tutte le dimensioni e soprattutto grassocce, ci attraversano la strada, si affacciano sui tornanti, alcune più grigie altre più rossicce… Arriviamo in cima, il versante italiano è ancora nell’ombra, meno vivo di quello che abbiamo appena lasciato, 30 km di tornati tornanti poi si scende verso valle… Fuori dalla Val Varaita prendiamo per Fossano e inizia il lungo tratto iper affollato di autostrada con gente di ogni tipo. Il traffico selvaggio, folla, velocità attorno a noi ci fa sentire di nuovo stretti e costretti dopo i giorni di “non tempo” trascorsi a girovagare per la Francia. Ce la prendiamo comoda, sapevamo che sarebbe stato un martirio e grazie alle numerosissime soste riusciamo ad arrivare fino a casa. Savona, Genova, Lucca, Montecatini… usciamo dall’autostrada per gli ultimi 15 km che ci separano da casa per rilassarci con un po’ di strada normale… Eccoci, il garage e ci sembra strano scaricare Gipsy…KM 433. Luvi |
Italia,
Alpi Francesi, Borgogna,
Loira , Bretagna: 12 giorni solo su strade e stradine : Km 3971. |