GRANDI VIAGGI
Adventures

 

Se anche voi avete le immagini di una AVVENTURA col vostro basenji, inviatele, le pubblicheremo qui. 
info@

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Gennaio 2004: ecco una raccolta di immagini che nasce dal viaggio di studio in California di Laura, una ragazza di Bologna. Da vera innamorata della sua basenji Lali, decide di condividere con lei questa avventura e di rendere partecipi anche noi inviandoci foto del suo soggiorno negli USA.
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A seguire le foto di due "quasibasenji" incontrati girando per lo Yucatan a fine dicembre del 2004.

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Agosto 2005: Laura a Vulcano con tre basenji!

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Settembre 2005: a volte le Grandi Avventure possono accadere anche restando a Casa !
Riprese e intervista alle CaseRosse di una troupe di
RAI  2 per la trasmissione "Cani Gatti e altri amici" andata in onda venerdì 21 Ottobre 2005, ore 9.15.

cliccate qui per vedere l'intero filmato on line


Pellicola

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Ottobre 2005: Basenji in Madagascar ? Ecco alcune foto, scattate durante una vacanza in Madagascar a Ottobre 2005, inviatemi da Giovanna e Renato proprietari di  Gegia, basenji fulva.

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Dicembre 2005: Volubilis una antica scultura di basenji?
A seguito di una vacanza in Marocco ecco una foto di una scultura in bronzo ritrovata nel sito romano di Volubilis. La scultura è nel museo Archeologico di Rabat. Non sembra un basenji che sta per ululare?  

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Maggio 2006: Hatari dal Kenia a Milano

Sono stata contattata da una coppia di Milano che ha portato con se un cucciolo di un cane africano molto simile a un basenji... presto ci incontreremo...

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Vacanze italiane 2006

A volte anche le vacanze italiane sono avventure. Un esempio può essere la ricerca di strutture che accettino cani e quindi anche basenji.
Ecco alcune foto di Chamsin delle CaseRosse alias Cheope di Raffaella di Milano sulle spiagge della Liguria

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Gennaio 2007: Contatti dall'Africa: Sud Ciad

Ecco due mail e qualche foto dal sud del Ciad. Cosa c'è di meglio che "respirare un po' di aria delle origini" da un racconto diretto?

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From Italy to ... the ADVENTURES

Gennuary 2004: a girl, from Bologna,  with her red  basenji female, Lali, decided to study 3 months in California, than she send me some photos...
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End of 2004: some "almost basenji" in Yucatan.

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August 2005: Laura and 3 basenjis in the little isalnd of Vulcano near Sicily

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September 2005: some times Big Adventures  happens at home!

 RAI  2 italian television did a movie with me and my 4 basenjis delle CaseRosse.  "Cani Gatti e altri amici"  21 October 2005, at 9.15.( only italian )

here the movie


Pellicola

thanks to Renato, Soleil and family

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October 2005: Basenji in Madagascar ?  
Some photos from an hollyday in Madagascar in October 2005. From Giovanna and Renato red Gegia owners.

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Dicember 2005: Volubilis Basenji old sculpture?
a photo from an hollyday in Maroc.
This sculpture is in Archeologic Museum of Rabat. He is a bronze  dog found in the romanic place of  Volubilis.

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Maggio 2006: Hatari from Kenia to Milano

Some days ago  a couple from  Milano send me a mail: they talk about a  puppy of african dog  very similar to basenji which they took from Kenia after soome years of working there... soon we will meet...

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January 2007: Connections with Africa: South Ciad

Sorry, only in italian section... you can see some photos here.

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Lali:  USA gennaio 2004
USA Gennuary 2004

California
S.Francisco

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odio l'acqua ma desidero quei volatili
I hate water but I want that birds

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..ti acchiappo!
..I catch it!

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California

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...non mi prenderai mai !

...you never  catch me! 

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un secondo prima....

a second before...

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orizzonti

skyline

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Messico

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Altre foto a fine racconto

Some other photos and the english version at the end of the italian story

 

Is she a Basenji ?

Storia di Lali e della sua scoperta del nuovo continente.

“Oh, è un Basenji??” ”Sì, lo è.” “Che bello, ma è un cucciolo?” “No, è solo un po’ piccola. E’ un Basenji italiano”. 
Questa è sempre stata la conversazione di rito quando io e Lali, camminando per le strade della California incontravamo qualche curioso passante.

L’ incontro tra Lali e le California è stato un amore, potrei dire, a seconda vista. Il primo impatto col nuovo continente, infatti, credo sia stato soprattutto di stupore e confusione allo stesso tempo. “Mamma ma dove siamo?”, sembrava volermi dire Lali. “Chi è tutta questa gente, e che facciamo in questa casa?”. Sicuramente per i primi tempi avrà creduto di essere in vacanza. Dopo il primo mese, invece, il cambiamento nel suo comportamento ha fatto capire a tutti che ormai aveva accettato la nuova situazione: eravamo in una nuova casa, con una nuova vita. Ed è allora che è scoppiato l’amore. “Non è poi male vivere in California!!”. Ma un po’ di premesse sono dovute.

L’anno scorso ho vinto una borsa di studio, gentilmente concessa dall’Università di Bologna, per trascorrere un anno di studio Overseas, oltreoceano. Meta prescelta: Santa Barbara, California. Data di partenza: Settembre 2003. Ricordo ancora benissimo la sera in cui sono partita per andare a Roma, dove il volo per l’America era previsto la mattina seguente. Ancora non avevo realizzato che stavo per lasciare una cagnolina per tre mesi (pensavo, infatti, di rientrare per le vacanze di Natale) senza la sua padrona (infatti, avevo deciso che non potevo portarmi subito Lali con me, perché non avevo idea di cosa mi aspettava e se ci fossero state le condizioni adatte per tenere un cane: a posteriori mi sono accorta che ho fatto bene a sondare il terreno prima), e per di più senza alcuna possibilità di spiegazione. Alle persone, infatti, puoi parlare, spiegare, il telefono ci può tenere uniti anche a distanza, ma ai nostri amici a quattro zampe, purtroppo, a volte non si possono spiegare le nostre decisioni e guardarli mentre tu sai e loro non sanno ti spezza il cuore. Così quella sera è con un’infinita tristezza che sono andata via, pensando alla mia Lali, per i prossimi tre mesi. Ma alla fine questo lungo periodo è volato e presto ho riabbracciato una cagnolina quasi irriconoscibile al mio arrivo: in mia assenza la piccola si è data alla pazza gioia col cibo e mi sono ritrovata una salsiccia per cane…Ora il mio compito era arduo: far dimagrire Lali quel tanto necessario per potermela portare in California con me, cosa che ero decisissima a fare (sul posto avevo realizzato che, ora che mi ero sistemata, la cosa era fattibile). Non mi dilungherò sul calvario per capire se sarei riuscita o no a far salire Lali in cabina con me sui voli Bologna-Francoforte e Francoforte-Los Angeles. E’ stato un continuo girare tra aeroporto e agenzie di viaggio, senza mai trovare qualcuno in grado di darmi risposte certe, e lunghe passeggiate nei parchi bolognesi per smaltire la ciccia (le compagnie aeree sono piuttosto rigide sul peso…poi ci siamo accorti che così non è). Ovviamente Lali è riuscita infine a venire con me, altrimenti non starei qui a scrivere queste righe. All’aeroporto non me l’hanno neanche pesata!! Durante il volo è stata bravissima e in generale per i successivi mesi devo dire che ho constatato una cosa: il Basenji è un cane da viaggio ideale. Devo confessare che all’inizio avevo qualche timore per Lali: casa nuova, gente nuova, posti e abitudini nuove, coi miei notevoli impegni universitari in aggiunta. Temevo in qualche intoppo, che non c’è stato. Come dicevo, tra Lali e la California è stato, ovviamente, amore a “seconda” vista, ma la fase d’adattamento è durata davvero poco. E d’altra parte quale cane non starebbe bene in quei meravigliosi luoghi?? Devo dire, però, che credo che in particolar modo per un Basenji il posto in cui ho vissuto sia un paradiso terrestre. Dopo i tre mesi passati a casa coi “nonni”, Lali, oltre ad essere ingrassata, non correva più, non giocava più, era pigra e quasi priva di quella vitalità che aveva sempre avuto. Ero preoccupata. La “cura” California è stata fenomenale. Tutti i suoi istinti e propensioni più profondi, che erano stati sopiti in mia assenza, si sono risvegliati a contatto con l’incontaminata natura americana (tanto di cappello a questi californiani che sanno davvero cosa vuol dire rispettare la Natura!!) e Lali è ritornata ad essere il cane grintoso che è. Tutti i giorni a correre in spiaggia, con l’oceano che all’inizio un po’ la spaventava ma con cui presto ha fatto amicizia. Ogni uscita una caccia avventurosa, un giorno un airone, quello dopo una puzzola o un raccoon, un procione, quasi sempre inseguimenti agli scoiattoli, che non è mai riuscita a prendere. Il risveglio degli istinti è stato così dirompente che Lali un giorno si è pure dimenticata che odia l’acqua, buttandosi di sua spontanea volontà in un laghetto dove nuotavano beate delle papere. Da vero retriever, credetemi. Io sono rimasta sconvolta e non me lo scorderò mai. Probabilmente neanche lei. In tutto questo si è anche fatta una cultura! Infatti, i primi giorni, per paura che distruggesse la casa, me la sono portata persino a lezione (quanto sono avanti gli americani rispetto a noi! A Bologna non lo potrei mai fare…), dove ha riscontrato subito larghi consensi. Ma d’altronde è stato bello scoprire come, in tutti i posti che ho visitato, molte persone riconoscevano Lali e mi hanno mostrato il loro interesse per i Basenji in generale (record di incontri a San Francisco). Da qui la frase ricorrente che spesso mi sentivo dire per strada: “is she a Basenji?”. Gli americani conoscono e amano questa razza. E un giorno è stato bellissimo incontrare a Venice Beach, Los Angeles, un ragazzo con due bellissimi (e grandissimi! Lali sembrava un altro cane, va bene che lei è un po’ piccolina di suo, ma tutti mi chiedevano se fosse un Basenji “nano”!!! io dicevo che era solo italiano…) esemplari. Tutti comunque sconvolti dal fatto che mi fossi portata il cane dall’Italia. Io vi dico: se ne avete l’occasione, portate il vostro Basenji in California, la amerà. Il ritorno alla natura che Lali ha vissuto lì sicuramente è la cosa che più le manca ora. Mai visti spazi aperti di tali dimensioni, bellezza e cura, dove gli animali più particolari (mai visti in Italia) stanno liberi senza temere l’uomo. Credo però che Lali abbia anche apprezzato i mega Pet-shops, veri e propri supermercati per quattro zampe, paradiso di ogni cane! Ma il suo posto preferito probabilmente era la Three Dog Bakery, una panetteria naturale per cani in pieno centro a Santa Barbara. Il profumo di dolci che ne usciva si sentiva da lontano per strada e ogni volta che entravamo a Lali veniva offerto gelato per cani (secondo me più che umano!), una ghiottoneria. Per il suo compleanno, il giorno prima del nostro rientro in Italia, uno dei regali, la torta, veniva proprio da lì. Pensate un po’ cosa si inventano questi americani…Insomma, di avventure ne abbiamo passate tante, abbiam fatto più di un viaggio, arrivando con la macchina persino a New Orleans, in Louisiana (Lali ama il jazz di classe…). E Lali ha sempre apprezzato, mostrando tutta la sua tempra di grande viaggiatrice. Occuperei lo spazio di tutto il sito se vi raccontassi tutto quello che l’America ci ha offerto e non voglio farlo.

Spero di essere riuscita a darvene un’idea in queste poche righe. Se Lali potesse scrivere non so cosa vi direbbe, io credo, però, di aver parlato anche per lei. E sinceramente credo, anzi, ne sono più che convinta, che ancora oggi, mentre dorme sulla sua poltrona, baciata da un raggio di sole che entra dalla finestra, Lali continui a dreaming California.

Laura & Lali
mail

Bologna, 16 Giugno 2004

...istinti primordiali
...primordial istincts

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Mamma, cosa sono?
Mom, what  is it?

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Oceano

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Oceano

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Oceano

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mega Pet-shops

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Three Dog Bakery

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E ora, che si mangia?
Now, what we eat?

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Buon Compleanno!
Happy Birthday!

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Is she a Basenji??

Story of Lali and of her discovery of the new continent.

 

 “Oh, is she a Basenji??” Yes, she is!”. “Very nice, but is she a puppy?” “No, she is just a bit small. She is an Italian Basenji”. This has always been the ritual conversation when me and Lali, walking down the Californian streets, used to meet some curious persons. The encounter between Lali and California has been a falling in love, I can say, at the second view. In fact, I think that the first impact with the new continent has been of stupor and confusion at the same time. “Mom where are we?”, Lali seemed to say to me. “Who are all these people, and what are we doing in this house?” For sure during the first times she should have thought to be on vacation. But after the first month the change in her behaviour made everybody understand that she has accepted the new situation: we were in a new house, with a new life. And from then on the love is exploded. “It is not so bad to live in California!!” But a brief introduction is needed.

Last year I won a scholarship, gently given by the University of Bologna, to spend a year of study overseas. ouse, witha  Chosen destination: Santa Barbara, California. Date of departure: September 2003.

I still perfectly remember the evening when I left to go to Rome, where the flight to the States was scheduled the morning after. I still had not realized that I was about to leave my doggy for three months (in fact, I had thought to come back for Christmas’ time) without her “mistress” (I had decided not to bring Lali with me immediately, because I had no idea of what was waiting for me there and if I could find the right conditions to keep a dog: now I know that I made the right decision, that it was better to see the situation before bringing Lali)and, that is more, without the possibility of explaining to her the situation.

To people, in fact, you can speak and explain, the telephone can keep us together even if we are separated from a long distance, but to our four-legs friends, unfortunately, sometimes it is impossible to explain our decision, and looking at them while you know and they do not know can break your heart. So that it is with an infinitive sadness that I left that evening, thinking at my sweet Lali, for the following three months. But at the end this long period has flew away and soon I hugged again my doggy…but she was quite unrecognisable: during my absence the sweet creature just ate all the time and so now I had a sausage for dog…

Now my duty was pretty hard: let Lali loose weight in order to bringing her with me back in California, thing that I wanted to do at any cost (in the meanwhile I had realized that it could be possible).

I will not spend many words to tell you how much difficult it was to understand if I could be able to keep Lali with me on the flights Bologna-Frankfurt and Frankfurt-Los Angeles. I just kept going from the airport to the travel agencies, without never finding somebody able to give me sure answers, and, at the same time, I kept going for long walks in the parks of Bologna, to let Lali loose weight (air companies are pretty strict about the weight of the dogs to stay in cabin…after this experience I have realized that in reality they are pretty flexible…). Of course, at the end Lali came with me, otherwise I could not be here writing these lines. At the airport they even did not weigh her!! During the flight she behaved greatly and, in general, for the following months I can say that a Basenji is an ideal travel dog. I must confess that at the beginning I was worried for Lali: new home, new people, new places and habits, with all my scholastic commitments in addition. I feared some hindrances, but nothing happened. As I was saying, between Lali and California was born a love at second view, but the phase of adaptation has not lasted really very much. And, after all, what dog would not be happy in those wonderful places?? But sincerely I believe that the place in which I lived is a paradise particularly for a Basenji. After the three months spent with the “grandparents”, Lali, apart from gaining weight, was no more able of running or playing, she was lazy and almost devoid of the vitality that she always have had. I was seriously worried. But the Californian “treatment” has been great. All Lali’ s instincts, that has been “turned off” during my absence,  suddenly has been awaken in contact with the American nature (my compliments to the Americans that really know what it means to respect the Nature!) and Lali finally returned the strong dog she used to be. Running on the beach every day, with the ocean that firstly frightened her but that after a while became her friend. Every walk was an adventurous hunting: herons, skunks, racoons, and almost every day spent chasing after squirrels that she never succeeded in hunting. She also forgot that she hates water!! One day she spontaneously threw herself in a lagoon where some ducks were having a bath! Amazing, like a real retriever. I will never cancel that image from my mind. And probably neither Lali will do it. But apart from hunting, Lali also studied! In fact, during the first days, fearing that she could destroy the house, I brought Lali with me in all my classes (again, all my compliments to the Americans! In Bologna I could never do a thing like this…), where she immediately was loved by everyone. But, after all, for me it has been really pleasant to find out how many people, in all the places I have been, recognised the breed of Lali and showed me their interest for Basenjis in general (record of encounter with Basenji-lovers in San Francisco). From here the question that people used to ask me: “I she a Basenji?” Americans know and love this breed. And one day it was great for me to meet a guy in Venice Beach, LA, with two wonderful (and pretty big too! Lali seemed another dog, she is pretty small by nature, but they are really big…everybody used to ask me if she was a miniature Basenji!!! I used to reply that she was simply Italian…) Basenjis. Everyone was in general surprised that I had brought my dog from Italy. I say to you: if you have the occasion, bring your Basenji in California, he or she will love it. The return to nature that Lali has lived there is surely the thing that she misses more now. I have never seen such huge, beautiful and well treated open spaces, where the more particular animals (never seen in Italy) stay free without fearing men. I believe, though, that Lali has also really appreciated the huge Pet-Shops, real supermarkets for four-legs, paradise of every dog! But her favourite shop was probably the Three Dog Bakery, a natural bakery for dogs in downtown Santa Barbara. You could smell the perfume of sweeties from the street and every time we entered there the clerks used to give to Lali some ice cream for dogs (in my opinion more than human ice cream!!), really good. For Lali’s birthday, a day before our return to Italy, one of the gifts, the cake, came from there. Think about what these Americans can invent for their dogs…

In short, we have had a lot of adventures; we left for more than one trip, arriving with the car also in New Orleans, Louisiana (Lali loves good jazz…). And Lali has always appreciated, showing her nature of real traveller. I could use the space of the entire website if I should tell you all the things that America offered us, and I do not want to do it. I hope that I have been able of giving you an idea in these few lines. If Lali could write I do not know what she would have written, but I think that I have spoken also for her. And sincerely I believe, or better, I am sure that still today, while she sleeps on her armchair kissed by a ray of sunshine, Lali keeps dreaming California.

translate by Laura & Lali
mail

Bologna, 30 Giugno 2004

Yucatan: fine 2004


Dopo diversi anni a fine dicembre 2004 tutta la famiglia delle"CaseRosse" ha vissuto la sua Avventura girando  con una Jeep a noleggio per la penisola dello Yucatan.
Naturalmente abbiamo goduto della vista di paesaggi marini e di natura incontaminata, delle rovine Maya e degli incontri con le persone del posto dell'ottima cucina e...dei numerosi cani locali.

La metà dei cani incontrati erano dei "quasibasenji", stessa colorazione fulva, orecchie a mezz'asta e coda più o meno piegata...ma con carattere da basenji !

La prima foto è di un cagnetto che viveva rilassatissimo a Coba, un villaggio, sulle sponde di un lago,  a pochi metri da coccodrilli liberi.

La seconda è di un altro che si rilassava all'ombra, sull'ultimo gradino del Castillo, la piramide più alta del complesso monumentale di Chicheniza.

At the end of December 2004, finally, all the "CaseRosse Family" had his Adventure traveling with a rent Jeep around the Yucatan peninsula.
We saw beautifull landscapes, see and uncontamined nature, Maya's ruines and friendly people, good food and...native dogs.

Half dogs, there, are "almost basenji", the same red color but with half prick up ears, tail not so round but similar...but with really the basenji's temper!

The first photo is of a dog who lives very relaxed in a village near a lake very close to  some cocodrile free.

The second photo is of a dog who was sleeping in shade, in the upper step of the Castillo, the biggest pyramide of   Chicheniza's ruines.

Luisa

17 Gennaio 2005

Coba: vicino al Lago e alle rovinedella città Maya
Coba: near the lake and Maya's ruines

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Chicheniza: CaseRosse family

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Chicheniza: in cima al Castillo
Cicheniza : at the "Castillo" peack

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Isola di Vulcano: Agosto 2005
Vulcano Island: August 2005


Ecco una nuova piccola grande avventura di Laura, questa volta in una isoletta della Sicilia: Vulcano.

Non più solo con Lali ma anche con i figli Orson e ... Ghibli !

The new adventure of Laura: a hollyday in Vulcano a little islad near Sicily:

Not only with her lovely basenji, Lali...but with two of her sons: Orson and ...Ghibli! 

al sole
a sunny day

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Lali: goduria
Lali:full pleasure

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Lali

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Orson

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Orson

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Orson & Lali: relax in traghetto
Orson & Lali: relaxing on ferryboat

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"Cani Gatti e altri amici"
RAI 2 

...alle CaseRosse: settembre/ottobre 2005

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Lupin & Bilal

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...la troupe televisiva RAI

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...alcuni fotogrammi trasmessi

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Per vedere l'intero filmato andate a: 
"Basenji delle CaseRosse"

grazie a Davide e a Renato per il materiale on line

Basenji in Madagascar  ?

Ottobre 2005

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grazie a Giovanna, Renato & Gegia

Marocco: il basenji di Volubilis?

Dicembre 2005

Museo Archeologico di Rabat:

le chien aboyant

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Museo archeologico di Rabat

grazie a Edio

 

 

Hatari... dal Kenia a Milano

Maggio 2006

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Ciao Luisa,

innanzitutto grazie per la risposta così rapida e scusa invece per la mia reazione lenta, siamo stati fuori per qualche giorno.

Non avevo intenzione di scatenare un "putiferio" a proposito del nostro "basenji", uno dei motivi per cui vorrei conoscervi innanzitutto è di capire se effetivamente la piccola belvetta che ho portato a casa sia effettivamente un Basenji o semplicemente qualche cosa che ci assomiglia. 

Ti faccio avere comunque la sua storia e maggiori dettagli ma prima di entusiasmarsi all'idea di un buon sangue basenji, vorrei che prima voi lo vedeste e giudicaste. 

Al momento Hatari (che vuol dire pericolo in Kiswahili) ha circa 4 mesi, è un maschio,  preso a circa 1 mese di vita a Loyangalani sul lato est del Lago Turkana, ossia nord est Kenya. Devo aspettare che torni mio marito per mandarti una foto, dato che stanno tutte nel suo portatile.
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Il cane è pezzato bianco e fulvo, ha il muso furbo e le tipiche rughette in fronte, la coda è rotta verso le ultime vertebre e non si arriccia, le orecchie sono dritte e a punta (piuttosto grandi), ha un aspetto elegante ed è alto sulle zampe. La dimensione delle zampe non mi fa pensare che cresca troppo (in passato ho avuto sempre cani di grossa taglia).
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L'ho portato a casa a conclusione del mandato del mio lavoro che ho svolto per tre anni nell'area del Turkana, dove le popolazioni locali usano questi cani piu' che come animali da compagnia come utili guardiani delle loro proprietà (capanne, capre e bambini) e come ho letto in una delle tante descrizioni dei Basenji come loro "collega" piu' che amico fedele.  Il motivo per cui ho preso il cane è dovuto ad un mio desiderio di rivivere la favolosa esperienza di un Basenji al proprio fianco,  in quanto da bambina essendo cresciuta nello Yemen, il mio primo cane fu appunto un Basenji.
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Sul Turklana, sebbene la gran parte dei cani siano molto somiglianti ai basenji, alcuni presentano caratteristiche fisiche discostanti, ad esempio le orecchie piegate, la coda dritta. Nel luogo non ci sono molte alte razze, ma nel caso di Loyangalani la missione Americana ha i Rodhesian ridgeback e un altro Europeo residente sul posto ha un Jack Russel. Quando ho preso il cucciolo  ho visto la madre ed il presunto padre. Entrambi sembravano Basenji, la madre di pelo fulvo chiaro omogeneo, il presunto padre di pelo nero e zampe calzate di bianco. Purtroppo Hatari presenta anche la tipica striscia del Rodhesian, il pelo "al contrario" sul dorso , ma i locali, non solo di Loyangalani, mi hanno riferito che spesso i loro cani hanno la "cresta" . Questo però è uno dei punti che mi lascia un pò dubbiosa sull'effettiva purezza di Hatari come basenji. In ogni caso, sarei desiderosa di conoscere altri Basenji e padroni, anche per sapere meglio come comportarsi con un cane che anche se non fosse un puro Basenji, ha un carattere decisamente particolare ed in un certo senso impegnativo.
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Ti ringrazio per averci tenuto un posto al raduno al quale verremo sicuramente e mi iscrivo alla vostra mailing list, nel caso si trattasse di un qualsiasi cane africano somigliante al Basenji mi avrà quanto meno fatto piacere conoscere altri amanti di Basenji.
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Grazie ancora e saluti

Caterina

Hatari  from Kenia to... Milano

soon the english version

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Italian Hollydays 2006

Sometimes italian hollydays are little adventures. Places who accepts dogs and basenjis are not so much.
Here some photos of Chamsin delle CaseRosse alias Cheope from Raffaella of Milano
on the Liguria beaches.

 

 Chamsin delle CaseRosse alias Cheope

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Contatti dall'Africa: Sud Ciad
Connections with Africa: South Ciad

Eccomi insieme a Tepeu, la mia inseparabile cagnetta, mentre cerco una posa per lei.

Questa foto è stata scattata sulla veranda di casa nostra, in Africa, a sud del Ciad.

Tepeu verrà in Italia in primavera.

Saluti

  Sabrina

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Ciao Luisa,

Ho trovato il sito cercando dei cani simili a lei per quando tornerà in Italia e vorrà dei cuccioli (qui in Ciad non se ne parla proprio di esporla a rischi sanitari).

Tepeu arriccia la coda quando cammina, ma l'estremità è bionda, il bianco è sul petto e sulle zampine. Il suo nome è quello di una divinità Maya, l'ha scelto il mio nipotino.

E' nata a San Valentino dell'anno scorso, solo due superstiti su una cucciolata di 12, gli altri sono stati mangiati! A sud del Ciad i cani sono utilizzati per fare la guardia alle abitazioni, per la caccia e come alimento... E' raccapricciante, ma è vero. Sono pochi fortunati i cani che ricevono un po' di cibo dai padroni, normalmente si arrangiano, mangiano proprio di tutto, dalle arachidi nei campi, ai topi, alle locuste, alle lucertole. Sono incredibilmente abili a cacciare. Per il resto in campagna e nelle strade si vedono tanti poveri cani macilenti, pieni di zecche, vermi e mosche sulle piaghe. Vivono con l'uomo, ma quasi senza toccarsi.

Tepeu è fortunata, riceve cibo, cure e tante coccole, gioca con tutti e mi sta sempre accanto, ha imparato a stare in macchina, viene al ristorante, in ufficio e dovunque io vada.

Io sono una cooperante, lavoro per una ONG in un progetto di sviluppo agricolo. In Africa è rarissimo vedere qualcuno che accarezza un cane, che ci gioca, che spende dei soldi per comprargli la carne e credo che sia scioccante per i locali assistere a questo "spreco" dei bianchi per gli animali. Qualcuno reagisce male, è un po' un'offesa alla povertà, lo comprendo. Ma per altri Tepeu è un fenomeno assoluto, perché interagisce, ubbidisce, gioca con tutti, mi protegge, dimostra tristezza commovente quando qualcuno parte e gratitudine per le carezze che riceve. La cosa più sorprendente è che comprende gli stessi ordini in varie lingue, qui se ne usano diverse. Molti africani pensano che solo le razze di cani europee e americane siano capaci di fare da guida ai ciechi, di lavorare come soccorritori o per la polizia, di condurre e difendere il bestiame, di stare con i bambini. Vedendo come Tepeu sta con me e con loro capiscono che si tratta solo di gestire delle relazioni reciproche.

Tepeu per due volte ha localizzato dei serpenti nel cortile dell'ufficio e questo basta per fare di lei un eroe, alleata dei guardiani e compagnia nei loro lunghi turni di lavoro.

In Ciad ci sono altri cani simili a lei, anche se normalmente sono beige-marroni e bianchi, il tricolore è piuttosto raro. In media i cani locali sono leggermente più grandi di lei, la più parte hanno le orecchie che ricadono e il loro pelo non è brillante e serico come il suo. Anche il modo di abbaiare è diverso, Tepeu raramente grida e, se lo fa, è per minacce reali, altrimenti modula la voce per esprimere gioia, noia o disappunto.

Ti mando qualche foto di Tepeu con Cristophe, il suo guardiano preferito, sulla veranda di casa in posizione "Anubi" e su un mucchio di sabbia, su cui è andata a sorofndarsi subito dopo il bagnetto.

Un saluto africano

26 gennaio 2007

Tepeu:
 femmina tricolore africana

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